Nel 1982, l’Italia era un luogo diverso.
Il Paese si avviava a chiudere la pagina degli Anni di Piombo e celebrava la vittoria dei Mondiali di Spagna. Contrasti forti, una Nazione unita da una passione e divisa tra due ideologie.
Io sono nato in quell’anno. Non è un anno particolare, non c’è un segno del destino in quella data:
l’Italia, negli anni successivi, sarebbe stata sempre unita da alcune passioni e divisa tra tante ideologie.
Infatti, tra gli anni 90 e all’inizio dei 2000 l’Italia era un luogo ancora diverso.
La fine della prima Repubblica, il cambio di scenario politico, il terrorismo internazionale, lo sguardo nuovo sul rapporto tra “locale” e “globale”.
In quegli anni, mi sono laureato in filosofia all’Università Statale di Milano, ho conseguito due Master Executive in Marketing & Finance presso la SDA Bocconi, ho lavorato in Giorgio Armani, tra Italia, India, Brasile.
Nel frattempo mi sposo e, negli anni, ho tre bambini.
Tra il 2008 e il 2014 l’Italia cambia ancora. La crisi economica globale, la nascita dei movimenti, l’estremizzazione sempre più forte del dibattito politico che passa dalla dialettica all’insulto, dai contenuti agli slogan.
Mentre succedeva tutto questo, ho rilanciato l’azienda del mio trisavolo, il Cappellificio Cambiaghi;
nel 2015 ho fondato una Onlus, Shantinternational, a sostegno di un orfanotrofio a Bangalore, in India.
Cerco di darmi parecchio da fare in un Paese che continua ad essere un luogo diverso.
Nel 2018, in Italia cambia tutto, ancora una volta.
Le forze più chiassose dell’agone politico si candidano a governare il Paese.
Proprio in quel momento, mi convinco che c’è un modo diverso di partecipare alla vita pubblica, portando non tanto la voce ma il pensiero. Mi candido con il desiderio di portare nelle aule la partecipazione della società civile: attiva, appassionata, autentica. Un modo nuovo di pensare l’Europa. Un metodo che, partendo da un’idea liberista, dia sostanza a un desiderio di benessere, di prosperità, di sicurezza. Una vera alleanza tra Stato, cittadini e imprese. Una voce forte che si avvalga della posizione strategica privilegiata di cui gode l’Italia nello scenario mediterraneo.
Una società più unita e appassionata, solidale e decisa ad azzerare la povertà assoluta e ridare dignità economica a tutti gli italiani.
Un’Italia sovrana ed europeista attenta alle politiche di tutela dell’ambiente così come della legalità votata ad un progresso sostenibile.
Il 2018 diventa per me non solo l’anno delle convinzioni, ma anche delle occasioni.
Alle elezioni politiche sono eletto alla Camera dei deputati tra le liste di Forza Italia.
La XVIII legislatura della Repubblica diventa così il mio primo terreno istituzionale in cui far crescere i miei ideali. Li nutro con dedizione e passione e alla fine ne raccolgo i frutti.
Divento componente della 3a Commissione Affari Esteri e Comunitari e della 4a Commissione Difesa.
È in questa parola, “difesa”, che trovo la sintesi della mia vocazione politica.
Difesa della Nazione, del tessuto sociale, dell’industria italiana.
Una vocazione che mi porta a diventare il primo firmatario:
della legge sulla Mini Naja approvata alla Camera e della legge Misure per la prevenzione dell’estremismo violento o terroristico e della radicalizzazione di matrice jihadista delle risoluzioni in Commissione Difesa della Camera dei Deputati per l’istituzione del Soccorritore Militare nelle Forze Armate della figura del veterano e del riconoscimento di maggiori indennità economiche alle forze speciali.
Il 2022 è l’anno del riconoscimento delle mie competenze nella Difesa anche dal mio partito, con la nomina a responsabile del settore, e da parte del comparto difesa, in particolare delle Forze Speciali:
il 27 luglio sono insignito del brevetto ad honorem di “Acquisitore Obiettivi” dal 185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi “Folgore” delle Forze speciali italiane.
Quattro mesi dopo, divento sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa nel governo Meloni con deleghe, tra le altre, alla Marina Militare, la Cybersecurity, la Giustizia Militare, i Sindacati Civili e Militari e il programma Aeronautico Eurofighter e la legislazione sull’Export.
Mai come oggi, la mia vocazione a difendere l’Italia si manifesta in azione.
Vivo il presente alla costante ricerca all’interno del Governo, delle istituzioni e della società civile, di nuove idee e prospettive che possano assicurare all’Italia di oggi sicurezza e solidità e a quella di domani tutto il necessario per affrontare le enormi sfide che la attendono e che richiederanno profondi cambiamenti tecnologici, economici, geopolitici sociali ed ambientali.
Nel futuro. L’Italia sarà un Paese diverso. Se cambierà in meglio dipenderà solo da noi.